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Questo immaginario mondo quotidiano

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Crampton Hodnet
di Barbara Pym
Kingston, Rhode Island & Lancaster, Moyer Bell, 1985

pp. 216

Barbara Pym per il suo romanzo, iniziato nel 1939 e pubblicato molti anni dopo, sceglie un titolo allusivo: Crampton Hodnet. E' anzitutto un luogo immaginario, che la dama di compagnia Jessie Morrow e il curato Mr. Latimer inventano per giustificare la loro assenza ai vespri. E' però possibile intravedere nel titolo un elemento giocoso che ben si sposa al clima disteso del romanzo, cioè come una specie di ammiccamento al lettore che mantiene il segreto. O ancora, potrebbe esserci un riferimento al relativismo e alla molteplicità dei punti di vista: ognuno dei personaggi crea il proprio Crampton Hodnet, attraverso la rete di pettegolezzi e della fantasia. Infatti, l'intera storia si può vedere come un chiacchiericcio ininterrotto tra figuranti di diversa rilevanza narrativa. Ci sono comparse di poco conto, ad esempio le macchiette di due amici dai pensieri simbiotici, le pettegole beghine di paese, i benpensanti. Con questi interagiscono i personaggi principali, tra cui i già citati Miss Morrow e Mr. Latimer, la vecchia padrona di casa Miss Doggett, i nipoti Cleveland,... Il tutto è teso a creare una sorta di commedia moderna, in cui l'amore riguarda ogni età, sesso e levatura sociale Alla relazione fresca e giovane, ma così terribilmente crudele, tra Anthea Cleveland e il giovane Simon, interessato solo alla carriera, si aggiunge il contorto ed egoista amore platonico tra il professore Francis Cleveland (padre di Anthea) e la sua studentessa Barbara Bird. Nel primo caso, l'amore è vissuto nel pieno della sua illusione, mentre Francis è rapito dal fascino della giovinezza di Barbara, e Barbara dalla cultura del professore. O ancora, per il curato Latimer l'amore non è niente di sentimentale o di passionale, ma una relazione sociale basata sul rispetto e sulla stima, come leggiamo in merito al suo interesse per Miss Morrow:

But Mr. Latimer was glad when, by some movement of the crowd, he found himself next to Miss Morrow. If he had analysed his feelings he would have realised that he turned to her with relief, as one does to a person with whom one need not make conversation. But there was no personal quality in this feeling for her. He regarded her simply as a man might regard a comfortable chair by the fire, where he can sit with his slippers on and a pipe in his mouth.
Miss Morrow felt this, but it did not worry her. Intimate objacts were often so much nicer than people, she thought. What person, for example, could possibly be so comforting as one's bed? And althought she hardly dared to imagine that he thought as highly of her as of his bed, she was nevertheless conscious of a certain easy relationship between them which pleased her.


I fatti si intrecciano, si combinano e poi si sciolgono nel salotto e nelle sale da té da cinque del pomeriggio, in un clima tipicamente inglese, tra battute di humour e intriganti gossip sentimentali.
Quasi senza accorgersene, Barbara Pym riaccompagna circolarmente all'inizio, quasi a dimostrare che la realtà è una sola e, per quanto cambino gli attori, la storia resta immutata:

There was really nothing in this world that could not be replaced.

Anathea (Gloria Ghioni)