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Nuove sorgenti narrative

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Gianluca Pirozzi
Storie liquide
Edizioni Libreria Croce
130 pp. ca.
14,00 €

L'acqua: elemento imprescindibile della vita e sottofondo di ogni cosa, per quanto possa essere ineffabile e fluida, sempre presente. E proprio nel suo ruolo di protagonista silenziosa che diventa il minimo comune denominatore degli otto piccoli racconti pubblicati da Gianluca Pirozzi, nella sua prima raccolta esposta al pubblico. In realtà, anche se non guardate in soluzione con essa, le "storie liquide" hanno altri tratti che li contraddistinguono. Emerge una sensibilità discreta ma profonda, che sfocia nell'analisi anche intima di amori ed affetti, rivelando un'ampia apertura mentale in una narrazione fluida e scorrevole, come l'acqua appunto. Uno stile sobrio capace di volare in meandri di situazioni surreali (è il caso del primo racconto) e verosimili, animate tutte, però, da un sottile senso di inquietudine in cui la parola (ancora come l'acqua) si rivela un'arma a doppio taglio, una vox media, dolce e leggera, ma in grado di soffocare. Violentando Leopardi si potrebbe aggiungere che sia dolce annegare in questo mare. Un racconto in particolare ("Stromboli 26 Agosto 2002") si dimostra estremamente musicale, cominciando quasi in medias res per poi crescere pian piano, pagina dopo pagina, passando per una cadenza d'inganno (in termini musicali s'intende l'aspettativa di una conclusione che non si realizza) rappresentata da un'avvenente cameriera, per poi finire su una piacevole dissonanza, quale potrebbe essere una settima maggiore, nel bacio omosessuale ed inaspettato. Come se fose una composizione di Erik Satie o un più moderno brano jazz. E così si dipana il resto dei racconti, tra criptici sogni ad occhi aperti e improvvisi cambi di prospettive su di un perno di H2O, esperienze d'amore etero, omoerotico e pederastico, Aids ed ultimi desideri esauditi, in cui l'autore penetra, letteralmente liquidificandosi, non tanto "alcune delle miserie del mondo" (definizione forse eccessiva della prefatrice) quanto il recondito substrato psicologico e sociale dei protagonisti e della società a cui appartengono. Una lettura piacevole e non fine a se stessa.
Adriano Morea